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Marketing Myopia: perché starne alla larga

Marketing Myopia: perché starne alla larga

Succede spesso di ricevere un regalo meno gradito rispetto ad un altro che avremmo sicuramente apprezzato di più. Il regalo in questione potrebbe anche essere oggettivamente più bello o più costoso ma comunque non è affine ai nostri gusti e ai nostri desideri. Ecco, lo stesso succede quando le imprese sono colpite da marketing myopia, ovvero un marketing focalizzato sulle convinzioni dell’azienda piuttosto che sui bisogni dei propri clienti. È dunque importante comprenderne le caratteristiche e farne tesoro per non fare la fine di un grande brand come Blockbuster schiacciato da Netflix

myopia del marketing

 

Cos’è il Marketing Myopia?

La miopia del marketing è una mancanza di previdenza. Il termine stesso “myopia “ci invita a riflettere sull’approccio non nitido che hanno le aziende di guardare il loro mercato di riferimento. le aziende sono focalizzate sulle proprie credenze e sui propri valori, escludono i desideri e i valori del proprio pubblico che con il passare del tempo inevitabilmente muta e si evolve. Prendiamo ad esempio il tema della sostenibilità. Tema in voga in questi ultimi anni che ha dato origine a un nuovo profilo di consumatori più evoluto e attento che non può essere ignorato. Se prendessimo in considerazione il caso di un’azienda di moda, quest’ultima per  poter sopravvivere deve proporre al mercato un prodotto che sia fashion ma allo stesso tempo sostenibile in quanto il processo produttivo della moda è uno dei settori più inquinanti del mondo.

 

Come nasce il Marketing Myopia?

Pe capirne la nascita bisogna tornare indietro nel tempo, quando nel 1960 Theodore Levitt pubblicò su ‘Harvard Business Review’ il manifesto sul marketing Myopia. Secondo Levitt le imprese non devono concentrarsi sul proprio prodotto e le sue caratteristiche ma sulle necessità e desideri che portano il cliente ad acquistarlo, riuscendo così ad affermarsi sulla concorrenza attuale e potenziale. Il modello adottato da Theodore Levitt si basa quindi su un tipo business più orientato alla clientela, un orientamento che oggi dove essere un caposaldo di ogni impresa che esige successo.

 

Esempi di marketing myopia

Esaminiamo alcuni brand che hanno scelto di ignorare o che non sono stati capaci di comprendere ed applicare le parole di Theodore Levitt, finendo così per essere infettati da una strategia di marketing ben lontana da quella suggerita portando in alcuni casi al loro fallimento più totale.

Primo sintomo di una azienda colpita da marketing myopia vedrà i suoi consumatori spostarsi molto velocemente verso altri produttori e servizi dello stesso settore ma con valori ed esigenze più affini ai loro gusti.

Netflix schiaccia Blockbuster

Netflix

In un passato non così lontano era molto usato e normale noleggiare un film, ve lo ricordate? Lo potevamo fare Grazie a Blockbuster, una catena statunitense che negli anni 90 ha coperto il ruolo di leader nel settore di noleggio film raggiungendo così in poco tempo più di 9000 punti vendita. Tuttavia, anche i grandi imperi che si rispettino se non tengono conto dei mutamenti delle esigenze dei consumatori e non tengono sottocchio l’evoluzione della concorrenza, decadono e finiscono nel dimenticatoio.

Nel 1998 entra in gioco Netflix, lanciando un nuovo modo di noleggiare DVD, ovvero venivano spediti direttamente a casa i DVD in cambio di un abbonamento mensile. Blockbuster continuò ad ignorare le potenzialità di questa nuova realtà, rifiutandosi addirittura di comprarla, arrivando al fallimento nel 2013. Netflix Salì così ufficialmente sul trono eliminando completamente la presenza di Blockbuster quando capì che grazie ad internet era possibile creare un servizio di streaming a pagamento che gli permise di allargare la sua fetta di mercato fino a raggiungere nel 2020 circa 180 milioni di abbonamenti nel mondo.

Netflix è sicuramente un modello lampante di impresa che non ha attuato un marketing Myopia. È riuscito a comprendere come le abitudini del proprio target stessero cambiando e ha centrato il suo lavoro nel capire quali fossero i loro bisogni e interessi presenti e futuri.

 

Conclusioni

Arrivati a questo punto abbiamo tutti ben capito che per salire sulla cresta dell’onda e cercare di rimanerci il più allungo possibile bisogna stare molto alla larga dal marketing myopia e adottare strategie che vadano nella direzione inversa. Se l’argomento ti ha scaturito qualche curiosità in più, contattaci pure, il team di outsidethebox sarà bene felice di risponderti a qualsiasi tua domanda.

 

 

Outside The Box
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